Gargano/250mila euro per bonificare il fondale che da Vieste va verso Rodi Garganico/Cagnano Varano e Capoiale,

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La Regione ha approvato un primo finanziamento per la bonifica dei fondali degli impianti di mitilicoltura in un’ampia zona marittima del Gargano. Prevista a bilancio la somma di 250mila euro per bonificare il fondale che da Vieste va verso Rodi Garganico, Cagnano Varano e Capoiale, letteralmente sommerso da reste in polipropilene utilizzate dai miticoltori. Reste che sono diventate il simbolo natalizio a Cagnano Varano, dove è stato realizzato un albero di natale, alto quasi otto metri, utilizzando le reste raccolte in mare o sul litorale garganico.

“L’intervento si è reso necessario – spiega il consigliere regionale Napoleone Cera, che ha proposto l’intervento – anche a causa delle varie mareggiate che avevano distrutto gli impianti di mitilicoltura al largo delle coste garganiche. Nonostante gli appelli lanciati dai pescatori e dalle associazioni di categoria, non c’era stato alcun intervento regionale, tanto che era stato lanciato un allarme contro l’utilizzo del mare come una discarica abusiva”.
Lo smaltimento delle reste era così diventato un tema di grande attualità che riguarda non solo i fondali garganici, ma è comune a gran parte dell’ecosistema marino dell’Adriatico per una pratica che ha portato a un sostenuto dibattito tra pescatori e produttori di mitili, con i fondali che si riempivano di reste in plastica realizzate, ed era anche l’accusa delle associazioni ambientaliste, con derivati del petrolio che impiegano diversi anni per foto degradarsi, scomponendosi in piccole particelle tossiche che inquinano il mare e provocano l’asfissia dei fondali, dov’è impossibile l’ossigenazione con il conseguente calo della fauna marina che non riesce più a nutrirsi e a trovare un habitat idoneo alla propria sopravvivenza.
“Tuttavia, l’intervento della Regione servirà a poco – conclude Cera – se non sarà accompagnano da una più attenta coscienza ambientalista e un rinnovato rispetto dell’ecosistema marino, magari coinvolgendo operatori del settore e giovani in un processo educativo che possa rimettere al centro il tema della tutela ambientale e dello sviluppo sostenibile.

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