STABILIZZAZIONE DEI DIVERSAMENTE ABILI PRECARI NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI SAN SEVERO. LA LEGGE 68/99.

0
2405

Che cos’è la legge 68/99 e perché l’Amministrazione di San Severo continua ad utilizzare lavoratori precari invalidi  (ex lavori socialmente utili e borse lavoro invalidi con un invalidità dal 46% al 70%) senza dargli una giusta collocazione o semplicemente assunzione lavorativa?                                                                                                                                  Sin dal 1996 l’Amministrazione di San Severo sta utilizzando lavoratori socialmente utili diversamente abili nei propri uffici per lo mezzo di un progetto di cantieri scuola finanziati inizialmente con la Legge 236/93 e poi trasformati con il Decreto Legislativo 468/97 in lavoratori di pubblica utilità attraverso un disposto dell’amministrazione di centro destra che anziché prevedere l’assunzione degli stessi, prevedeva, invece l’esternalizzazione di questi lavori all’art. 10 co.3 dello stesso decreto, ma vi era anche la possibilità di una riserva del 30% all’art.12  sempre dello decreto che poteva facilitarli nell’assunzione dei diversamente abili.                                                                                                                                                 A questo punto ci chiediamo come mai nessuna amministrazione di centro destra o centro sinistra ha mai inteso dare dignità a questo lavoratori svantaggiati, nonostante la legge 68/99 disponesse diversamente e potevano utilizzare l’articolo 12 del decreto legislativo 468/97?                  Non si richiedeva una assunzione nominativa, non si richiedeva una assunzione numerica in quanto gli stessi lavoratori erano già e sono in utilizzo dell’Amministrazione,  non è possibile trovarsi sempre di fronte alla legge che dice l’Amministrazione ottempera a quanto stabilito avendo già il numero di invalidi previsto dalla stessa. Signori sono 21 anni di lavoro precario, senza percepire un euro di invalidità e con l’aspettativa di prendere una pensione di poche centinaia di euro come pensione considerato il part-time previsto con la stabilizzazione attuata con l’art.10 co. 3 del decreto legislativo 468/97?                                                  Ricattati psicologicamente da un lavoro precario con l’alternativa reale di cercare l’elemosina, senza una vera legge che li tuteli, ci chiediamo è bello giocare sulle disgrazie altrui? E’ bello irridere persone ignare dei propri diritti che vengono sistematicamente prevaricate perché deboli ed indifese rispetto a quello che chiamiamo poteri forti? Quale rabbia deve sormontare queste persone quando vengono a conoscenza che vengono bistrattate, umiliate da persone che non hanno considerazione della loro condizione solo perché “purtroppo non ha colpito loro” ma è toccata al diversamente abile?                                                                                                                                            Chi renderà giustizia a queste persone, la Presidenza della Repubblica, la Prefettura?            Chi garantirà loro un futuro lavorativo? Se oggi vediamo gente over 50anni senza lavoro senza pensione, senza sostegni economici, ormai da considerarsi alla stregua di invalidi, a cui forse verrà data una nuova forma di assistenzialismo chiamata “INCLUSIONE SOCIALE” a scapito di un reddito che dovrebbe essere di dignità?