Poliziotto aggredito recluso tenta suicidio

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Un poliziotto penitenziario che ha riportato il distacco della falange di un dito per l’aggressione di un detenuto; un detenuto che ha cercato di suicidarsi tagliandosi la giugulare venendo salvato dagli agenti di custodia; altri due detenuti pure ricoverati per aver ingerito candeggina. Lo rende noto il «Sappe» (sindacato autonomo polizia penitenziaria), tornando a riaccendere i riflettori sulla situazione del carcere di Foggia, denunciando il sovraffollamento con oltre 500 detenuti mentre dovrebbero essere 368 e la carenza di agenti di custodia nell’ordine di una sessantina di unità, a fronte dei 320 poliziotti penitenziari previsti dall’organico.

Né la perquisizione straordinaria della struttura del 23 marzo con l’impiego di oltre 150 agenti di custodia – pure sollecitata dallo stesso «Sappe» il 13 marzo dopo un accenno di rivolta di alcuni detenuti – sembra aver migliorato la situazione. «Ancora paura e tensione nel carcere di Foggia a poco più di 15 giorni dal week end di pura follia del 9-11 marzo scorsi, quando in tre giorni si registrarono altrettante aggressioni ai danni di poliziotti penitenziari» scrive il segretario nazionale Federico Pilagatti: «la storia si è infatti ripetuta e avrebbe potuto avere un finale ben diverso. Prima durante la serata all’interno di una sezione detentiva un poliziotto penitenziario senza alcun motivo è stato colpito da un detenuto africano e ha riportato il distacco della falange della mano con prognosi di 20 giorni».

Poche ore più tardi, di mattina ci sono stati altri tre episodi che hanno visto coinvolti detenuti. «Prima un foggiano con seri problemi psichiatrici» prosegue la nota sindacale «ha tentato di suicidarsi tagliandosi la gola con una rudimentale lama. Poiché la ferita era profonda, ha perso molto sangue e non è morto dissanguato grazie al pronto intervento degli operatori penitenziari che lo hanno accompagnato presso l’ospedale di Foggia dove è stato subito operato e poi ricoverato». «Ma la mattinata di follia» così la definisce il Sappe «non si è conclusa con questo episodio poiché subito dopo un detenuto di Lucera sempre per protesta avrebbe ingerito della candeggina. Poco dopo un altro detenuto sempre di origine foggiana, avrebbe ingerito anch’egli della candeggina. Entrambi hanno seri problemi psichiatrici e sono stati subito soccorsi e ricoverati presso il locale nosocomio. I tre detenuti sono ricoverati presso l’ospedale di Foggia, e piantonati da appena due poliziotti».

lagazzettadelmezzogiorno