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Mozzarelle, caciocavalli e assunzioni per chiudere un occhio sui controlli. La Guardia di Finanza, ha arrestato tre ispettori del lavoro e indagato una decina di funzionari.

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Derrate alimentari varie (mozzarelle, caciocavallo, e anche vino) per chiudere un occhio su violazioni, in materia di sicurezza sul luogo di lavoro, in un’azienda di Torremaggiore. Ma anche controlli ‘soft’ in un cantiere edile di Vieste per ottenere in cambio l’assunzione del figlio nella marina militare. Sono alcuni degli episodi di cui sarebbero protagonisti tre dipendenti dell’Ispettorato del lavoro di Foggia coinvolti nell’operazione della Guardia di finanza che ha portato all’esecuzione di 13 misure cautelari personali nei confronti di pubblici ufficiali, consulenti e medici. Dovranno rispondere dei reati contro la pubblica amministrazione, il patrimonio e la fede pubblica. Ai domiciliari gli ispettori del lavoro Vincenzo Sabatino, di 62 anni, in servizio a Foggia; Antonio Schiavone di Carapelle, di 60 anni, e Fabio Capacchione, 56 anni, attualmente presidente del consiglio comunale di San Ferdinando di Puglia; Antonio Tartaglia, di 56 anni, consulente del lavoro e Graziano Del Duca geometra di 46 anni, di Vieste. Tra le persone raggiunte da misura coercitiva personale dell’obbligo di dimora, risulta inoltre un luogotenente dell’Arma dei carabinieri, Luigi Tannoia di 54 anni, responsabile del Nucleo Investigativo Lavoro di Foggia. La misura interdittiva della sospensione dall’esercizio di un pubblico ufficio e di un pubblico servizio, per la durata di sei mesi, e stata adottata nei confronti di altre sette persone tra pubblici ufficiali e medici. Si tratta dei vigili urbani, Antonio Cocca, di 50 anni, e Marco Contegreco, di 40 anni, appartenenti al corpo della polizia locale di Torremaggiore; di tre medici del lavoro, Vincenzo Marotta, di 59 anni, Maria Pia Sernia, di 43, Marcello Di Iorio, di 54 e di due ispettori del lavoro, Nicola Russo, e Mauro Farina. Le indagini della Guardia di Finanza di Foggia, iniziate nel mese di settembre 2016, si sono concluse nel mese di giugno 2017 e sono state coordinate dalla Procura della Repubblica. I tre ispettori del lavoro, convinti dai consulenti coinvolti nelle indagini, avrebbero “accomodato” in senso favorevole agli imprenditori ispezionati gli esiti di otto ispezioni in materia di lavoro condotte dall’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Foggia tra il 2016 ed il 2017 nei confronti di imprese che svolgono attività nei settori delle costruzioni, agricoltura e commercio di alimenti e bevande. Come emerso dalle indagini, gli ispettori, traendone vantaggi personali o procurandoli ad altri, avrebbero falsificato le risultanze ispettive e violato l’obbligo di comunicare alla autorità giudiziaria le notizie di reato accertate, omettendo di irrogare le sanzioni pecuniarie previste od irrogandone di più blande al posto di quelle effettive. Nell’ambito delle indagini sull’accomodamento della attività ispettiva eseguita nei confronti di una impresa edile di Serracapriola, e’ stato inoltre accertato che due agenti della Polizia Locale di Torremaggiore avrebbero annullato la sanzione accessoria della “decurtazione dei punti dalla patente” irrogata nei confronti della figlia di uno degli ispettori, posto agli arresti domiciliari e responsabile di una delle attività ispettive “pilotate”, rendendosi così responsabili del reato di abuso di ufficio.

quotidianofoggia

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