L’Istituto comprensivo “Zannotti Fraccacreta” di via Giusti ospita fino al 23 Novembre il primo meeting transnazionale con docenti e alunni provenienti da Spagna, Portogallo e Francia

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Istruzione e formazione professionale come palestra di integrazione e riduzione dei conflitti sociali. Su queste tematiche si discuterà fino al 23 novembre presso l’Istituto comprensivo “Zannotti Fraccacreta” di via Giusti nel primo meeting transnazionale che vede impegnati con gli studenti sanseveresi docenti e alunni provenienti da Spagna, Portogallo e Francia. L’obiettivo del progetto è di sensibilizzare gli studenti nei confronti del patrimonio culturale Europeo e favorire la cooperazione transnazionale tra le organizzazioni che cercano migliorare la qualità della pratica educativa.
“I partenariati strategici previsti da Erasmus + nell’azione Cooperazione per l’innovazione e lo scambio di buone pratiche – spiega Lucia Gaeta, dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo che ospita il Meeting -, hanno l’obiettivo di supportare il miglioramento della qualità dell’offerta di istruzione e formazione professionale promuovendo la cooperazione tra organismi attivi nell’ambito Vet (Vocational education and training). Ciò viene raggiunto sviluppando, implementando e trasferendo pratiche innovative nelle organizzazioni a livello locale, regionale, nazionale ed europeo”.
Al meeting partecipano gli istituti scolastici: Ceip “Manuel Pacheco” di Badajoz Spagna rappresentate dalla dirigente María Isabel Rodríguez (coordinatrice dell’intero progetto) e dalle insegnanti Ana María Márquez Rodríguez e Olivia Ferrer Verdasco. Agrupamento de Escolas do Cerco, Porto in Portogallo rappresentata dalle docenti Marta Santose Rute Tavares. Ecole elementaire “Aice Errota” Saint Jean de Luz in Francia, con le docenti Anabel Campo, Sandrine Lacombe e Béatrice Giuchard. Mentre l’Istituto di via Giusti è rappresentato dalla coordinatrice Elena Carafa e dai docenti Daniela Carella, Grazia Pice, Aurora Clima, Severino Stea, Gera Saggese, Anna Terracone e Concettina Pascale.
“La nostra motivazione a collaborare – spiega la coordinatrice Carafa -, è di creare reti di lavoro comune e scambio di buone pratiche. Il centro Partner creerà un canale utile a scoprire il patrimonio culturale europeo da diversi punti di vista attraverso le attività curricolari e trasversali, favorendo negli studenti la cittadinanza europea attiva, migliorando la coesione e la comprensione. L’obiettivo è di garantire l’inclusione sociale l’accettazione delle diverse manifestazioni artistiche in un’Europa diversa e multiculturale”.
Finalità dell’iniziativa è anche di rafforzare la “cittadinanza europea inclusiva” nei centri aderenti.
“Il piano – concludono gli organizzatori -, va inteso come prevenzione dei conflitti che si verificano nelle scuole, spesso causati da difficoltà nella comprensione multiculturale, come risultato della migrazione e della mescolanza di culture, in molti casi causati dalla paura dell’ignoto, rifiutando il diverso: dalla lingua, cultura, costumi e altro, ciò che a volte si manifesta in atteggiamenti e rifiuti xenofobi, presupponendo stereotipi ed esempi negativi, tra paesi diversi”.