Saline di Margherita di Savoia a rischio, Congedo: “Ho interrogato il Governo regionale affinchè tuteli lavoratori e italianità”

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A Margherita di Savoia si registra un problema di ordine sociale ed occupazionale dei circa 120 lavoratori della Salina, la più grande d’Europa e la seconda nel mondo. Ci sarebbero poi anche questioni più generali legate all’ennesima cessione a gruppi stranieri di imprese strategiche italiane e alla tutela della concorrenza e del mercato, considerato che in caso di acquisizione da parte di stranieri, questi deterrebbero una posizione dominante sul mercato: la concessione attualmente e fino al 2029 è in capo all’Atisale s.p.a. ma il gruppo bancario facente capo a MPS ha recentemente deciso di cedere a terzi un importante credito vantato verso il gruppo gestore delle saline Salapia Sale Spa (di seguito Salapia) / Saline Italiane S.r.l./ Atisale S.p.a. con garanzie che consentirebbero il controllo della società. Per l’individuazione dell’acquirente del credito è stata scelta una procedura di gara a cui hanno partecipato oltre ad operatori esclusivamente finanziari, anche operatori industriali tra cui concorrenti diretti di Atisale come il gruppo Salins (Francia); da indiscrezioni sembrerebbe che ad aggiudicarsi la gara potrebbe essere proprio il gruppo francese, sebbene offerte competitive siano state avanzate anche da cordate di imprenditoriali locali. Tale eventualità sta destando comprensibile allarmismo circa le prospettive delle saline e il futuro degli occupati, in quanto si teme che l’obiettivo del gruppo Salins possa essere esclusivamente quello di garantirsi l’approvvigionamento del prodotto da lavorare in altri stabilimenti (ad esempio in quello di Rovigo) con un possibile drastico ridimensionamento di quello di Margherita di Savoia. Peraltro, già in passato il gruppo Salins ha dismesso un impianto locale gestito dalla partecipata Cis (Compagnia italiana sali) con conseguenze negative per l’economia e per i livelli occupazionali. La concessione scade fra 10 anni e quindi sarebbe fondamentale che le saline fossero acquisite e gestite da operatori fortemente motivati nell’operare gli investimenti necessari per ammodernare gli impianti, a cominciare da quello di lavorazione e impacchettamento.
Per questo e per la salvaguardia dell’italianità del sale margheritano e del suo territorio ho interrogato il Governo regionale per chiedere quali interventi, per quanto di sua competenza, intenda assumere a tutela delle prospettive future delle saline sotto il profilo economico, industriale, sociale ed occupazionale, e se non intenda con urgenza investire della questione il Governo centrale considerata la valenza strategica nazionale della produzione del sale e delle saline di Margherita di Savoia.
È necessario, a tal proposito, sottolineare che la maggior parte dell’economia locale si basa sulla salina e sull’indotto che essa alimenta; un rapporto di perfetta simbiosi tra la città di Margherita di Savoia e le sue saline, indissolubilmente legate, direttamente o tramite l’indotto, al processo di estrazione del sale.

 

Così Erio Congedo, consigliere e coordinatore regionale Fratelli d’Italia Puglia.