Da settembre torna l’educazione civica: ci sarà il voto in pagella ma non un’ora in più

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Ritorna l’educazione civica a partire dal prossimo settembre, in tutte le classi, dalla prima elementare alla quinta superiore: non ci sarà un’ora in più di scuola, ma il voto in pagella sì. E’ stato raggiunto un compromesso in commissione cultura alla Camera su un testo che verrà votato in Aula a partire dal 29 aprile e potrebbe essere approvato prima delle elezioni europee: il 18 aprile la commissione cultura ha dato l’ok con un voto trasversale di tutte le forze politiche. La legge è molto meno ambiziosa delle promesse fatte in questi mesi: un’ora in più nel curriculum sarebbe stata troppo costosa, l’ipotesi di ricavare un’ora settimanale a scapito di altre materie sarebbe stato politicamente improponibile senza scatenare proteste di esperti e insegnanti. Dunque la «conoscenza della Costituzione italiana e delle istituzioni comunitarie» sarà un «insegnamento trasversale». Cioè ogni scuola ricaverà 33 ore annuali per insegnare i «principi di legalità, cittadinanza attiva e digitale, sostenibilità ambientale, diritto alla salute e al benessere della persona», prendendo ore un po’ da tutte le altre materie, come il consiglio di istituto riterrà più utile.

Costo zero

Il testo in discussione ripete più volte che non «devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica». Cioè si farà usando i docenti della classe e l’organico dell’autonomia, cioè quegli insegnanti senza cattedra che sono a disposizione nelle scuole dopo la riforma Renzi: molti di loro sono tra l’altro abilitati (alle superiori) per l’area giuridica e dunque avrebbero le competenze adatte. Comunque la legge prevede dal 2020 un fondo di quattro milioni per la formazione dei docenti. L’insegnamento potrà essere anche affidato a più insegnanti in contitolarità, ma ci sarà un coordinatore («al quale non sono dovuti compensi o indennità» per questo incarico) per ogni classe che dovrà dare un «voto in decimi» ad ogni alunno.