Qualche riflessione sul disperato lamento dell’Ex assessore Michele Del Sordo.

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L’Ex assessore Michele Del Sordo, si spera non più, ha pubblicato un suo scritto in merito alla “città del rancore”, che da un lato risulta incomprensibile, ma dall’altro, vista la maturata esperienza nella qualità di “politik” (col K come diaboliK) risulta risibile.

“L’Ex” in buona sostanza lamenta una disparità di trattamento con la coalizione di centro destra in quanto non ancora oggetto delle nostre attenzioni, quasi a dire “perché non colpite anche loro?” ovvero, non è che sotto sotto c’è qualche accordo?

Caro Ex, loro fino ad oggi non ci hanno ancora detto, nè fatto sapere cosa vogliono fare, ma basta guardare la loro articolazione per ben comprendere che l’unica finalità che ne costituisce l’unità è “arrivare a tutti i costi e sotto le più varie e mentite spoglie”, al governo della città per il prosieguo della interrotta attività di perseguimento di interesse assolutamente lontano dai bisogni dei cittadini, e, come alcuni di essi recitano, “proseguire la politica dell’ascolto” senza ovviamente dare mai alcuna risposta.

Argomentazione questa che non li distingue dalla coalizione Miglio, nonostante non variegata ma stantia, ove alla passione della politica si è sostituita la professione politica e pronta a servirsi di qualsivoglia simbolo pur di riciclare i soliti nomi, e i soliti “pupari” che ahimè, risultano ancora una volta ingombranti e visibili.

Caro Ex, sfugge alla tua visione che si parla di cose sotto gli occhi di tutti e che certamente a non voler esagerare, risultano coincidenti con quella gestione degli ultimi cinque anni, così decantata, seppure afflitta da grandi inerzie e che si è dimostrata attiva solo nella vocazione “energetica” caratterizzata da un interesse quasi irrazionale per i rifiuti, il loro riciclaggio e le energie alternative a danno dell’ambiente e delle realtà di questo territorio che hanno ben altro da offrire.

Quanto sopra non coincide con un “sedicente civismo” come tu affermi, ma è “civismo” senza se e senza ma.

Inutile ricordare che anche la precedente amministrazione di centro destra aveva le stesse intenzioni che mai furono prese così a cuore dall’amministrazione di “sedicente” centro sinistra, nel processo di realizzazione; è sufficiente pensare alla posizione in merito al compostaggio che l’opposizione dell’epoca (Miglio e Sderlenga) avevano fortemente osteggiato proclamando la necessità che tali attività fossero di esclusiva natura pubblica, per poi darla con tanta facile conciliabilità al “privato” oppure al lungo impenetrabile ed insuperabile silenzio che entrambe le amministrazione hanno condiviso sulla discarica “tombata” di “spiavento” nonostante le informative dell’ARPA e la fondata ipotesi che i percolati avevano superato le falde.

Bene, questa non è la città del rancore, anche se lo dovrebbe essere, considerate le cicatrici che devastano la sua originaria armonia ambientale. Basta guardare “i grattaceli” costruiti fuori dalle norme e dai limiti dei piani regolatori e le leggi antisismiche, perché, se fosse tale il sentimento, dovrebbe cacciar via a “furor di popolo” chi con tanta leggerezza, fatta salva una diversa motivazione sotterranea e indicibile, abbia consentito questa apertura al “privato selvaggio” senza alcun tornaconto per la comunità e per i cittadini.

Per cui, caro Ex, non si tratta di rancore, ma di buona memoria.

In ogni caso, ci vediamo prossimamente alla contrada “spiavento”, anche se questa risposta, forse, non verrà pubblicata dalla Gazzetta di San Severo, chissà perché?

E tuttavia, quale ultima considerazione, proviamo a far l’elenco degli opportunisti e dei faccendieri che si trovano nelle vostre liste?

A proposito di faccendieri: ti ricordiamo, caro ex, che la poltrona, che hai comodamente occupato, la lasciammo libera noi perché non interessati a faccende estranee al vero bene comune.

P.S. Messaggio per il “puparo” : mitt a museruol ai chen (traduzione “metti la museruola ai cani”).