Enoagrimm scrive a Confindustria e Prefettura: “si trovino i responsabili degli atti intimidatori nei confronti delle Cantine di San Severo e Torremaggiore, invece di dare a chi lavora nel settore il marchio di concorrente sleale con ripercussioni sui prezzi di vino e mosto”

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La Società ENOAGRIMM, titolare di tre Cantine ubicate in San Severo, Torremaggiore e San Paolo Civitate, dove commercializza oltre un milione di ettolitri di prodotti vinosi, scive al Presidente della Confindustria di Foggia ing. Gianni Rotice e al Prefetto di Foggia dott. Raffaele Grassi, facendosi anche portavoce delle Cantine della Capitanata.

Ecco il testo integrale della lettera.

Gli atti intimidatori, propagati dai media, e perpetrati nei confronti delle Cantine di San Severo e Torremaggiore con lo sversamento di circa 40.000 ettolitri di vino, hanno danneggiato non poco l’immagine vitivinicola del nostro territorio! I crimini commessi non hanno colpito solo le Cantine interessate, ma hanno danneggiato anche e soprattutto le Cantine della Capitanata nella loro totalità! Il 23 ottobre u.s. i Sindaci di San Severo e Torremaggiore hanno affermato la necessità dell’adozione di urgenti provvedimenti idonei a tutelare le aziende colpite: la “Antica Cantina” e le “Cantine Padre Pio” per salvaguardare il lavoro dei loro associati. I sindaci dei due comuni, nell’incontro avuto in Prefettura, hanno manifestato le loro preoccupazioni sostenendo, ai media, anche sulle reti nazionali, che gli atti ignobili sono “frutto di una strategia commerciale di concorrenza sleale”.

Queste dichiarazioni hanno avuto ripercussioni negative sul tessuto imprenditoriale vitivinicolo della Capitanata, con particolare riguardo alla ENOAGRIMM e alle Cantine del circondario, che si scoprono emarginate dai mercati nazionali vinicoli, con il conseguente ed inesorabile crollo del prezzo dei loro vini e mosti; infatti, da quelle dichiarazioni mediatiche, molti contratti di mosto e vini in corso di trattativa non sono stati conclusi o sono in stallo, in quanto si è ereditato, fino a quando non si farà chiarezza, con la conclusione delle indagini in corso, il marchio indelebile di “CONCORRENTI SLEALI”.

Tutto questo non è oggettivo: bisogna far subito luce sulle vicende criminose che stanno danneggiando l’economia del nostro territorio. Rivolgiamo, pertanto, un appello al Presidente della Confindustria di Foggia Ing. Gianni Rotice, al Prefetto di Foggia, Raffaele Grassi, alle Associazioni Agricole affinché si adoperino con urgenza nella nomina di un “investigatore” che, con perizie tecnologiche mirate, affianchi il lavoro delle forze dell’ordine, già sobbarcati da tante altre attività criminose; in tal modo si potranno concludere con celerità le attività investigative su quanto è accaduto alle “Antiche Cantine” di San Severo e alle “Cantine Padre Pio” di Torremaggiore, per chiarire la dinamica dei fatti criminosi, considerando che nel frattempo le ultime notizie apparse sulla stampa parlano di presunti reati per “frodare le assicurazioni” accantonando la dinamica concentrata alla “CONCORRENZA SLEALE”.

Nel 2016 il “CONSORZIO MACELLI VENETO” aveva assunto un investigatore privato per smascherare la banda che faceva razzia di centinaia di animali vivi della zona facendo diminuire il lavoro ai macelli del Veneto. Il risultato delle indagini svolte in modo repentino dall’investigatore privato ha messo fine al reato di abigeato con l’arresto di tutti i protagonisti. Perché non tentare anche in Puglia questa azione mirata per anticipare gli esiti delle indagini!? Chiediamo, insomma, alla CONFINDUSTRIA, con l’appoggio degli organi di governo, di attivarsi in modo da ottenere una rapida e repentina risposta a quanto è successo alle Cantine oggetto di sabotaggio, per emarginare subito i responsabili e allontanare i sospetti ricaduti sugli Imprenditori onesti del settore vitivinicolo. Le aziende vinicole della Capitanata devono continuare a svolgere la propria attività commerciale senza il timore di dover SVENDERE i propri prodotti, perché ritenuti CONCORRENTI SLEALI! Ci indigniamo difronte alle sopraffazioni e alle ingiustizie, quando si colpisce il LAVORO svolto con DIGNITA’, sia delle imprese vinicole, sia degli agricoltori che conferiscono le loro uve. Se i prezzi dei vini continueranno a crollare tutto il comparto agricolo sarà danneggiato, e questo bisogna impedirlo. Chiediamo, a tal proposito, un tavolo tecnico con la Confindustria per organizzare azioni concrete su quanto è accaduto: non possiamo, noi imprenditori vitivinicoli, rimanere emarginati ed etichettati, dal mercato nazionale, come: “i delinquenti del Sud”!

Amministratore Enoagrimm