GIOVANNI GIANNINI, SUL SERVIZIO TPL IN PROVINCIA DI FOGGIA

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Sui servizi minimi in provincia di Foggia sono stati forniti tutti i chiarimenti necessari, eppure si continua a parlare di tagli di chilometri e posti di lavoro.
Tutti dovremmo rispettare una regola: mai parlare di argomenti che non si conoscono, si rischia di prendere fischi per fiaschi.
La distinzione tra servizi minimi e aggiuntivi non produrrà alcun effetto sostanziale sul servizio TPL e sui livelli occupazionali. È la legge che obbliga a distinguere i servizi minimi, che sono i soli a poter essere finanziati con risorse statali, dai servizi aggiuntivi, che la legge consente di prestare ponendo gli oneri conseguenti a carico dell’ente che decide di erogarli. Nel caso di specie gli oneri graveranno sul bilancio regionale come spesa obbligatoria finalizzata al finanziamento dei contratti di servizio.
Circa il “taglio” dei servizi minimi in provincia di Foggia, si continua a fare polemiche su argomenti ampiamente chiariti e condivisi dalle organizzazioni sindacali regionali di categoria, oltre che dalle organizzazioni rappresentative dei gestori del servizio TPL. Chiarimenti che sono stati forniti in maniera esaustiva anche al Presidente della Provincia di Foggia.
Non capisco, o meglio intuisco, le ragioni dell’insistenza su problemi superati. La lettura delle posizioni espresse di recente dai sindacati provinciali (pubblicate su Foggia Today il 21 ottobre scorso) mette in evidenza le preoccupazioni in ordine alla tutela dei livelli occupazionali, riguardo ai quali ho più volte chiarito che nessun pericolo incombe sui lavoratori. Questione questa approfondita e accertata, oltretutto, dai rappresentanti regionali dei sindacati, che (condivido) non possono essere accusati di “partigianeria”.
Suggerirei a chiunque di sforzarsi nell’approfondire con criteri di obiettività la questione, al fine di evitare di assumere posizioni strumentali e fuori da ogni reale contesto.”