Caso Landella:”Nessuno può esultare. Il malaffare è generale”.

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Nella loro semplicità, le parole del questore di Foggia dovrebbero far riflettere tutti coloro che vivono di politica: rappresentare una comunità è un dono, un segno della fiducia che viene accordata dal popolo agli eletti. Tangentocrati, nullafacenti e mangiapane a tradimento hanno in spregio ciò che i cittadini hanno messo nelle loro mani, ma i traditori, sul medio/lungo periodo, raramente si godono il frutto avvelenato delle loro malefatte.

Sempre nelle parole del questore Sirna riecheggia un concetto che anch’io, sommessamente, ho espresso infinite volte: il malaffare è generale, nessuno può esultare per quello che sta succedendo a Foggia, perché nessuno di coloro che in questi anni hanno trascinato sempre più in basso il nostro disgraziato territorio può scagliare la prima pietra.

Cerignola, Manfredonia, Mattinata, Monte Sant’Angelo e Foggia sono realtà esattamente comparabili alla stragrande maggioranza delle altre amministrazioni locali di Capitanata, fatte salve le solite lodevoli eccezioni, quasi tutte costituite da piccoli comuni.

Nessuno dei politicanti foggiani – di destra, di sinistra, di centro – ha di che esultare e forse è tale intima consapevolezza, di fronte ad un dramma che coinvolge tutta la provincia, a non far montare il solito sciacallaggio: cane non mangia cane, com’è noto, e il tintinnio delle manette starà occupando gli incubi di più d’uno.

Un lavoro immane, quello svolto dalla Polizia di stato, ottimamente coordinata e diretta dalla Procura della repubblica; un lavoro che ha impegnato mesi di risorse umane e materiali e che si spera possa portare ad un azzeramento dell’intera classe politica provinciale.
(post Mariella D.)