Home Comunicati Per l’ospedale di San Severo solo palliativi da parte della Regione Puglia.

Per l’ospedale di San Severo solo palliativi da parte della Regione Puglia.

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Le molteplici carenze che affliggono l’ospedale di San Severo devono essere risolte attraverso interventi complessi e strutturali, parte integrante di un piano di ampio respiro che non rincorra l’emergenza ma la risolva radicalmente. E sotto questo aspetto, nonostante i recenti palliativi annunciati dall’assessore alla Sanità Rocco Palese, le risposte sono state finora deludenti. Un presidio sanitario di importanza strategica per il territorio dell’Alto Tavoliere e per la Capitanata in cui abbondano le problematiche che investono in particolar modo reparti come medicina e chirurgia, nefrologia, oncologia. Per non parlare di urologia, ridotta ad ambulatorio aperto una volta a settimana. Abbiamo denunciato recentemente anche la grave situazione di insicurezza che attanaglia il Pronto Soccorso, la cui vigilanza dovrebbe essere massicciamente potenziata per scongiurare aggressioni che si verificano con preoccupante cadenza e in danno dei pazienti che devono fronteggiare anche la paura per la propria incolumità, oltre che quella per la propria salute. Mancano i medici, gli organici sono ridotti all’osso e la Regione Puglia si limita a tentare di tappare le falle con procedure di mobilità che non raccolgono adesioni, anziché bandire concorsi per medici a tempo indeterminato. Né può essere considerata una soluzione efficace quella di spostare personale sanitario da un ospedale all’altro. Non si possono sguarnire postazioni per potenziarne altre. Ognuna deve essere in condizioni di poter provvedere alla salute dei cittadini con la propria dotazione organica. Esortiamo l’assessore Palese ad attivarsi concretamente per garantire un servizio sanitario di qualità, affinché l’annunciato piano di riordino si traduca in assunzioni di medici, di infermieri, in garanzia di assistenza a cura di prossimità per combattere la “mobilità passiva” ed evitare ai cittadini di cercare soluzioni per curarsi al di fuori dei confini regionali, producendo un aggravio di costi per la spesa sanitaria della Regione Puglia che deve essere investita per potenziare ospedali di eccellenza presenti sul territorio.

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