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San Severo: Memoria delle vittime di Mafia, 30 anni dalla strage di Capaci

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Il 21 maggio 2022 presso la scuola Padre Pio si è tenuto il convegno a memoria delle vittime di Mafia, 30 anni dalla strage di Capaci, evento organizzato dal movimento uniti per San Severo in collaborazione con  l’associazione Autismosansevero.
L’idea partita da Antonella Tafanelli era quella di offrire alla cittadinanza un momento reale di testimonianza, di conoscere quelle dinamiche che non fuoriescono dalla televisione o dai racconti di cronaca.
Per questo motivo la presenza di Luigi Leonardi, testimone di giustizia, che da 19 anni combatte e subisce la mafia, attraverso maxi processi non ancora conclusi e padre Maurizio Patriciello, parroco di Caivano, una realtà molto difficile, la terra dei fuochi, che lui da solo in prima persona combatte a rischio della su stessa vita.
Molto incisivo è stato l’intervento di entrambi, gli alunni attenti e partecipi erano emozionati, attivi nel aver preparato video e disegni sull’argomento, hanno posto domande di grande rilievo, portando i relatori a trattare il contrasto alla mafia su più sfaccettature.
Di grande significato l’intervento del direttore Piero Paciello,  quotidiano l’Attacco,  che ha dato un impronta storica molto forte del Mezzogiorno.
La presenza di tutte le figure militari della nostra città, in alta uniforme, il loro interesse e volontà di interagire con i relatori, ha lanciato un messaggio chiaro alla comunità, ovvero che uniti si può combattere la mafia tra le nostre strade. Sono stati esempio per gli alunni, come spesso è stato discusso nel convegno, è importante la rete umana, amministrativa,  militare e della diocesi.


Solo così si è imbattibili e possiamo sperare di non abbassare il numero di cittadini di San Severo, che già sta avendo un grande deficit perché molte menti brillanti lavorano lontano da casa.
Un evento di spessore, di grande riflessione, che voleva essere anche l’occasione per la comunità di avere voce, poter parlare, farsi sentire, ma in questo si è notato assenza, per cui sorge la riflessione che lamentarsi sui social, tra chiacchiere chiacchiere corridoio, non serve se poi si preferisce lasciare assenza e silenzio, perché quando non si agisce in prima persona, si perde il diritto di pretendere il meglio e si deve  comprendere che si merita lo stato di fatto in cui oggi versa la nostra comunità.
Il tempo delle marce, fiaccolate, fiori ai monumenti, il coraggio dietro uno schermo…è finito! Non serve questo, ma serve il coraggio di ribellarsi scendendo in campo e parlando.
Il  valore aggiunto a questo evento è stato il supporto di Autismosansevero, perché dimostra e insegna alle associazioni locali,  che si ci deve supportare sempre anche se i temi trattati non sono in linea con la propria associazione,  perché la rete di cui si parla va oltre il proprio orticello.

Pennacchio Rocco Enrico Presidente Movimento Uniti per San Severo

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