Vieste/ Ai domiciliari padre e figlio con oltre 5 kg di droga

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Esigenze cautelari attenuate e concessione degli arresti domiciliari dopo due settimane nel carcere di Foggia per padre e figlio – Francesco e Riccardo Quitadamo, viestani di 50 e 18 anni – arrestati il 13 giugno scorso in flagranza dalla Polizia per detenzione ai fini di spaccio di 5 chili e 740 grammi di marijuana. Il Tribunale della libertà di Bari ha accolto due giorni fa il ricorso dell’avvocato Salvatore Vescera contro la decisione del gip di Foggia che lasciò in cella i due garganici all’esito degli interrogatori di convalida all’indomani de­gli arresti, quando padre e figlio si avval­sero della facoltà di non rispondere alle domande. Nel chiedere al «riesame» una misura meno dura del carcere, il difensore dei Quitadamo ha posto l’accento anche sullo stato di incensuratezza di padre e figlio. La Questura invece nel dar conto due settimane fa dell’arresto dei Quitadamo e del maxisequestro di droga pose l’accento sul fatto che i due sospettati sono «fratello e nipote di un elemento di spicco della cri­minalità viestana legato al clan Perna», os­sia uno dei due gruppi coinvolti nella san­guinosa guerra di mala in coso a Vieste con 9 morti ammazzati, 5 tentativi d’omicidio e 1 lupara bianca dal gennaio 2015 a oggi. Il 13 giugno agenti del «gruppo Gargano» della squadra mobile di Foggia e colleghi dei Reparti prevenzione crimine trovarono po­co 4 chili e mezzo di hashish custoditi in otto buste in un rudere nelle campagne di Vieste trasformato in un rimessaggio per attrezzi agricoli; mentre i poliziotti erano impegnati nei rastrellamenti, vicino al terreno oggetto del controllo sopraggiunse – disse la Polizia – un’auto con a bordo Francesco e Riccardo Quitadamo, furono controllati e arrestati dopo il rinvenimento nella macchina di 1 chilo e 119 grammi sempre di marijuana. A padre e figlio pm e Polizia contestano il possesso di tutta la marijuana sequestrata nel corso del rastrellamento.

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