Sono iniziati da alcuni giorni i lavori di adeguamento funzionale di viale Michelangelo, via Tratturo del Carmine e viale Ozita, attraverso la rimozione degli alberi ivi presenti. L’attività che si sta svolgendo non passa certo inosservata e alcuni cittadini, allarmati, hanno contattato gli uffici comunali per avere informazioni. Qualcuno, invece, si è spinto oltre condannando, senza la necessaria conoscenza dei fatti, i lavori che si stanno effettuando.
“Non c’è altra soluzione – precisa l’assessore ai Lavori pubblici, Salvatore Zingariello – per tutelare l’incolumità dei cittadini. Se si provvedesse, infatti, al semplice taglio delle radici ci troveremmo a rendere le alberature instabili e, quindi, a rischio. Se, invece, si provasse ad abbassare le radici ci ritroveremmo, dopo poco tempo, a vederle risalire in superficie, vista la naturale inclinazione dei pini. Lo studio effettuato, prima di approntare l’apposito progetto d’intervento, ha considerato come unica soluzione possibile quella della rimozione di tali alberature”.
L’intervento prevede l’adeguamento funzionale delle sedi stradali, da effettuarsi mediante la rimozione delle alberature che hanno prodotto il danno, la bonifica dell’area e la ricostruzione delle sedi stradali. Per quanto attinente alle alberature rimosse, è prevista la collocazione di nuove piante in aree a verde all’uopo esistenti in aree limitrofe. Le alberature che hanno prodotto danni alla sede stradale devono essere rimosse, ma ciò non equivale a disconoscere la funzione e l’utilità degli alberi stessi.
“Il periodo non è florido per la casse comunali, ma l’Amministrazione non ha voluto rinviare oltre tale intervento, occupandosene con urgenza”, continua l’assessore Zingariello. Alla rimozione delle alberature seguirà il rifacimento del manto stradale. L’intervento sarà concluso con l’ultima fase: la collocazione di nuovi alberi che siano compatibili con il contesto urbano nel quale saranno inseriti perché, come ricorda Salvatore Zingariello “gli alberi sono divenuti elementi insostituibili per il mantenimento del fragile ecosistema urbano, producendo benessere psicofisico e contribuendo a mantenere i parametri ambientali necessari per la stessa sopravvivenza delle nostre città”.