SAN SEVERO / Il cavallo di troia delle primarie.

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Diciamoci la verità. Ai dirigenti provinciali e regionali dei vari partiti non interessa una beata cippa di San Severo. Né a quelli che hanno imposto Miglio, né a quelli che adesso impongono Bocola. A loro interessa solo garantirsi un pacchetto di voti per le regionali. Per diciotto mila euro al mese si venderebbero la mamma, figuratevi una città in cui neppure vivono. Pur di agguantare la poltrona in Regione sarebbero capaci di tutto, anche di candidare il clan dei Casamonica. Morale della favola? Le primarie senza regole sono un cavallo di troia non tanto per il centrodestra, ma per l’intera città. Fa bene chi decide di candidarsi per non darla vinta ai trasformisti. Fa bene anche chi decide di non parteciparvi per protesta contro i voltagabbana (che ovviamente se dovessero perdere il giorno dopo saranno di nuovo al tavolo con Miglio). L’unica cosa che non va bene è il silenzio. Del silenzio si nutre la malapolitica; del silenzio si nutre la corruzione; del silenzio si nutre la mafia.

REDAZIONE