LA COMUNICAZIONE NELL’EMERGENZA

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  • Per provare a far fronte alla difficoltà di comunicare con chiarezza, con senso di responsabilità e con gli strumenti giusti, L’ASSOCIAZIONE NAZIONALE COMUNI ITALIANI (presieduta dal Sindaco Antonio Decaro) ha realizzato un vademecum per aiutare i sindaci a gestire questa drammatica emergenza al fine di esercitare al meglio IL POTERE DI «UFFICIALI DI GOVERNO» E DI «COLLANTE SOCIALE» nei confronti dei cittadini. Un vademecum utile per sindaci, assessori, consiglieri e amministratori locali in genere, così come pure per gli uffici stampa e comunicazione dei Comuni. Per aiutarli a gestire lo stress della comunicazione istituzionale, l’ANCI si è affidato alla consulenza di DINO AMENDUNI(laureato in Psicologia della Comunicazione) autore del vademecum inviato ai Comuni e ai Sindaci. Amenduni sostiene che …”il Sindaco svolge, in questa fase di emergenza, il ruolo di tutore emotivo della comunità, raccomandando di rivolgersi ai cittadini con tono fermo, pacato e autorevole, di misurare attentamente le parole e ammettere anche eventuali possibili errori. Inoltre raccomanda di non SOVRAESPORSI MEDIATICAMENTE, di non apparire come super-eroi e di evitare protagonismi che finiscono poi per perdere ogni credibilità istituzionale.

ni aggiunge che…<< l’ingrediente di una buona comunicazione politica sia il DIALOGO E NON il MONOLOGO, è uno schema sbagliato quello in cui il politico parla e il cittadino ascolta. Deve essere il contrario. Ascolto, ossia imparare da ciò che dicono gli utenti, senza che le bacheche FB diventino esclusivamente uno sfogatoio di commenti e frustrazioni. In questo sistema che permette al politico di interagire direttamente con il cittadino, aggirando qualsiasi tipo di mediazione, occorre equilibrio e buon senso. Il vademecum di Amenduni consiglia di comunicare poco e bene, si deve evitare nel modo più assoluto di comunicare pur di comunicare. E meglio dire poco e molto bene e non dare al cittadino informazioni già note o riciclate. Limitarsi a rilanciare notizie uscite altrove rende la comunicazione logorroica, stucchevole, inutile. Insomma occorre carisma, capacità di persuasione, oltre alle roboanti minacce e rimproveri per le mancate osservanze delle regole di restrizione. Fin qui ho citato alcuni punti del vademecum di Menduni. Mi permetto di concludere segnalando quanto sostiene il sociologo Onofrio Romano dell’Università di Bari e cioè che …«un sindaco onnipresente nelle dirette social rischia di trasformarsi in un “intrattenitore” e non in un comunicatore affidabile. Chi legge queste righe avrà avuto modo, restando a casa, di essere sommerso in questi giorni dalle “perfomance” di varie figure istituzionali e si sarà fatto certamente un’idea sul modo di comunicare da parte di chi ricopre cariche istituzionali.Comunque l’invito è di prendersi una pausa dai social media, restare a casa e rispettare le regole. Buona Pasqua.

(m.monaco)