L’Associazione parrucchieri del Comune di San Severo scrive al sindaco.

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Eccellenza,
Autorità Politiche, Militari e Sanitarie,

Siamo una costituenda Associazione, denominata ASPIDE, che riunisce numerosi parrucchieri del Comune di San Severo (FG), e che solo l’attuale fase emergenziale ha impedito una rituale formazione.

Come noto, l’emergenza dovuta al propagarsi in Italia del nuovo coronavirus ha imposto all’Organo di Governo di adottare una serie di misure restrittive, fra le quali la chiusura di esercizi commerciali, professionali e artigianali.

La nostra categoria, nel rispetto delle leggi, ha immediatamente aderito al divieto, mettendo a repentaglio sì i propri profitti, ma nella ferma convinzione che la salute degli italiani dovesse rappresentare la prioritaria esigenza nazionale.

Cionondimeno, il protrarsi delle predette misure restrittive sta mettendo a dura prova la sopravvivenza dell’intera categoria, che, dopo aver eroso i propri risparmi, sta ora soffrendo una situazione di indigenza che merita la massima attenzione da parte delle SS.LL.

I provvedimenti di sostegno promessi dal Governo non si sono ancora tradotti in erogazioni concrete e ciò, coniugato con i mancati incassi e le necessità quotidiane di provvedere alle esigenze delle nostre famiglie, sta generando una situazione catastrofica, a cui bisogna porre immediato rimedio.

Come se ciò non bastasse, di questa situazione, purtroppo, ha approfittato una serie di soggetti che abitualmente lavora in modo sommerso, prestando i propri servizi a domicilio e violando in tal modo, oltre che le contingenti norme restrittive, anche le più elementari leggi igienico-sanitarie, amministrative e fiscali.

Essi possono contare su una parte della cittadinanza, oltremodo irresponsabile, irriguardosa delle dettate regole sul distanziamento sociale e sui divieti imposti dalle Autorità.

Molti dei nostri clienti, non potendosi servire presso i nostri esercizi, hanno trovato facilmente la soluzione alle proprie esigenze affidandosi a questi abusivi, attingendo informazioni sia attraverso il passa parola che attraverso i più comuni social network.

E’ inutile ricordare gli effetti devastanti che l’esercizio di un’attività “in nero” genera sul mercato, ancor di più in questa fase di straordinaria necessità, sia in termini di danno emergente che di lucro cessante; potendo praticare tariffe più vantaggiose, essendo sgravati da oneri fiscali, contributivi, assicurativi, di locazione, per dirne solo alcuni, possono accattivarsi clienti sprovveduti in danno di chi lavora onestamente e con sacrificio.

Eccellenza, Autorità,
la nostra categoria, consentiteci di definirla Onesta, è allo stremo e le notizie che arrivano dal Governo non sono affatto incoraggianti. Si parla di proroghe delle chiusure fino al 3 di maggio, ma comunque di una riapertura “per stadi” e la nostra attività, essendo rivolta alla cura della persona, sembra sarà tra le ultime a ripartire.

In queste condizioni, credeteci, non è possibile sopravvivere.

Signor Prefetto,
quale rappresentante del Governo, La preghiamo di far giungere il nostro sommesso lamento perché si provveda, urgentemente, alla erogazione dei contributi promessi.

Al Signor Sindaco, alle Autorità Militari e Sanitarie, che, in questa emergenza, hanno sempre mostrato grande senso di responsabilità ed encomiabile dedizione, chiediamo un più stringente controllo del territorio affinché il fenomeno dell’abusivismo possa essere anemizzato il più possibile, anche in termini di tutela della salute pubblica.

Convinti che non ci lascerete soli, restiamo a completa disposizione per ogni forma di collaborazione.

San Severo, 10 aprile 2020

Firmatari