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San Severo e i Giovani.In vista della nomina della nuova Giunta Comunale, voglio sottoporvi alcune osservazioni.

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E’ sotto gli occhi di tutti, ormai, la situazione in cui versa San Severo, tra furti, danneggiamenti e sporcizia. Inutile dire di chi è la colpa perché è una situazione dovuta ora al malcostume di alcuni soggetti, ora all’azienda di raccolta rifiuti, ora a chi non paga le tasse, ora ad una Amministrazione in stallo.. c’è chi dà la colpa ai dirigenti.. sorvoliamo!
E’ giusto pure che si faccia attività di repressione con le Forze dell’Ordine, le telecamere, le fototrappole ecc.
Ma l’alternativa per chi resta a San Severo, qual è?? Studiare e partecipare ai concorsi pubblici, dove per pochi posti si presentano migliaia di candidati??
Se i giovani sanseveresi che si laureano qui non tornano più e le opportunità di lavoro qui non si creano, quelli che rimangono, cosa possono fare? Emigrare anche loro??
Quello che più mi colpisce è che non si sta mettendo in campo azioni concrete sia per contrastare la fuga dei giovani laureati da San Severo sia per aiutare le imprese, già vessate da tasse, contributi e altri balzelli, peggio ancora dopo il Covid.
Un tempo c’era l’Informagiovani: che fine ha fatto??
C’è uno sportello per l’imprenditoria giovanile, un coworking pubblico??
Esistono spazi di aggregazione per giovani adolescenti?
E’ prevista qualche forma di sgravio fiscale o agevolazione per chi avvia una nuova attività?
Si mettono in campo azioni concrete per la nascita di consorzi/unioni di imprese?
Quindi, mi chiedo: siamo consapevoli del fatto che i giovani laureati qui non tornano più e che questo provoca un enorme danno economico alla città?
Siamo consapevoli del fatto che anche gli operai specializzati, i cuochi, i pizzaioli e altre categorie emigrano?
Che futuro vogliamo lasciare ai nostri figli se qui resta solo qualche imprenditore coraggioso, persone senza alcuna qualifica professionale e gli anziani?
Mi rendo conto che è difficile cambiare una realtà tra le prime in Italia per percettori di Reddito di Cittadinanza, dove tanti vivono di sussidio di disoccupazione, dove c’è un’alta percentuale di pensioni di invalidità, dove i cittadini sono abituati ad affidarsi al politico di turno… ma se neanche ci proviamo la città sprofonderà sempre di più!
Dott. Pietro Gentile
Studio Progetti Europei

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