Perche’ Miglio è turbato dai documenti in possesso di Caposiena?

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“Stasera è andata in onda sul canale ufficiale del Comune una rissa verbale tra #Miglio e la #Caposiena.
Nodo della questione, alcuni documenti sui lavori pubblici in possesso della Caposiena che, a detta di Miglio, sarebbero stati addirittura rubati, non essendoci una formale richiesta.
Il Sindaco pare non essere aggiornato in materia amministrativa.
In primis, Miglio confonde i Consiglieri con i normali cittadini, richiamando una logica degli anni 90 in cui gli atti di un Comune erano sostanzialmente secretati da tutta una serie di adempimenti formali. Talvolta era un fatto del tutto funzionale al malaffare, la frase “fai la richiesta” serviva a perdere tempo nel caso anche di gravi omissioni.
Il legislatore, caro Miglio, ha posto tutto su un piano diverso.
I tempi sono cambiati, la normativa in generale, in primis il Dlgs 33/2013, ha sancito un principio molto preciso: bisogna favorire il controllo diffuso sugli atti della Pubblica Amministrazione.
Figuriamoci, nel caso in cui questo controllo debba essere fatto da un Consigliere Comunale.
Preme rilevare che l’accesso agli atti di un Consigliere Comunale ha una ratio diversa da quella che contraddistingue il diritto di accesso ai documenti amministrativi riconosciuto alla generalità dei cittadini.
Il Consiglio di Stato, con la sentenza n.4525 del 5 settembre 2014, ha affermato che, secondo un consolidato indirizzo giurisprudenziale (Cons. Stato, Sez.V, 17 settembre 2010, n.6963; 9 ottobre 2007, n.5264), i consiglieri comunali hanno un non condizionato diritto di accesso a tutti gli atti che possano essere d’utilità all’espletamento delle loro funzioni, ciò anche al fine di permettere di valutare – con piena cognizione – la correttezza e l’efficacia dell’operato.
Addirittura sarebbe possibile fornire ai Consiglieri una password per l’accesso diretto a tutti i dati interni.
Quello che conta è non aggravare il lavoro degli uffici con richieste ridondanti o che comunque possano generare un condizionamento o un rallentamento dell’attività amministrativa.
Se la Caposiena è riuscita ad avere documenti senza creare troppo impiccio all’ufficio, chiedendoli direttamente, ha sostanzialmente rispettato questo assunto.
Gli aspetti gravi di questa vicenda sono invece altri:
Perché il Sindaco è turbato così tanto dal fatto che la Caposiena sia in possesso di questi documenti.
Perché i regolamenti che disciplinano gli accessi non sono in linea con la normativa nazionale.
Perché una persona che spende la legalità come medaglia al valore è così irritato da una normalissima attività di verifica, rispettosa dei principi di trasparenza nell’azione amministrativa.
Quanto accaduto stasera è gravissimo.”
(post di Nazario Tricarico)