Home Cronaca “DEI” SUMERI : GLI ALIENI DI NI.BI.RU.? di P.Albanese

“DEI” SUMERI : GLI ALIENI DI NI.BI.RU.? di P.Albanese

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Quando si discute di miti, vengono  immediatamente alla mente le vicende epiche degli antichi dei della Grecia. Zeus, Hera, Ares, Ermes, Afrodite, sono alcune figure del Pantheon divino ellenico, che faceva del leggendario Monte Olimpo la propria dimora. Il mito degli dèi va collocato agli albori della creazione terrestre. Un antico testo, “L’ Enuma Elish”, trovato in versione babilonese, inciso su sette tavolette d’ argilla, riporta la frase attribuita ad un Dio sumero :

“Enuma elish la nabu shamamu

Shaplitu ammatum shuma la zakrat”.

Il significato letterario è più o meno:” Quando in cielo nulla ancora esisteva, quando sulla terra le cose ancora non erano state create.” Questo testo fu redatto quasi mille anni prima della Bibbia e probabilmente attinse a fonti costituite da testi più arcaici. Innumerevoli sono i rotoli, i papiri, le pergamene, le tavolette di terracotta, i manufatti ed altro, che ancor oggi continuano ad affiorare alla superficie di diversi siti archeologici. Dalle sabbie dei deserti e dai fondali marini emergono documenti, le cui controverse versioni  tendono a modificare radicalmente la storia dell’ uomo. I mass media quotidianamente ci propongono ampi articoli e servizi, dedicati all’ antica storia dei Romani, dei Greci, dei Maya, degli Egiziani. A volte danno spazio ai popoli della Valle dell’ Indo e della Cina, ma  raramente ci informano sui retaggi di altre culture, localizzate nel vasto bacino dell’ Oceano Pacifico e del Sud-Est asiatico. Certamente, evitano di dedicare sistematicamente  di dedicare attenzione ad un atavico popolo le cui origini si perdono nel tempo: il popolo dei Sumeri. A confermare questa nostra impressione, incide l’ anomalia riscontrata mercoledì 12 marzo, durante l’ ennesimo appuntamento con il programma televisivo “Voyager”; infatti doveva andare in onda un servizio concernente il pianeta “NI.BI.RU.”, già preannunciato enfaticamente la settimana precedente. Tutti aspettavano il servizio sul pianeta menzionato dai Sumeri con vivo interesse, ma il conduttore, Roberto Giacobbo, non ha minimamente accennato a nulla che potesse in qualche modo fare riferimento al pianeta. In definitiva, il servizio non è andato in onda e in sostituzione è stato riproposto un documento su “Tutankhamon”. Sarà solo un caso? Ciò che ci lascia perplessi è l’atteggiamento di Giacobbo, che non si premura di spiegare il motivo della improvvisa soppressione del servizio, né accenna ad un suo eventuale differimento in qualche successiva puntata del programma “Voyager”. Sembrerebbe, di primo acchito, un’ operazione di insabbiamento su un argomento che sta emergendo prepotentemente in alcuni circuiti mediatici. Ecco il tema dell’ articolo di questo mese. Lo affronteremo senza dilungarci  troppo in informazioni di carattere cattedratico. Valentissimi esperti in materia si cimentano nella ricerca archeo-scientifica della genesi del popolo sumero, avvolto da un alone misterioso. Lo scopo di questo articolo è tentare di coinvolgervi in un viaggio affascinante, alla scoperta delle origini dell’ uomo. Prima di avventurarci in questo viaggio fantastico, sarà bene, a costo di ripetermi, dare spazio a qualche dato indispensabile. Nel 1849, Sir Herry Austen Layard coronò il suo sogno di archeologo, ritrovando le rovine di quella che fu la capitale dell’ Assiria, Ninive. Layard riportò alla luce ciò che rimaneva della Biblioteca di Assurbanipal ( Re assiro dal 669 al 631 a.c. ). Tra i ritrovamenti prodotti dagli scavi archeologici, 25.000 tavolette d’ argilla recanti informazioni preziosissime, concernenti culture cadute nell’ oblio. Sull’ onda dell’ entusiasmo, archeologi provenienti dai quattro angoli della terra dettero il via ad una serie di scavi, che determinarono la riesumazione di città come Lagash, Nippur, Shuruppak, Ur, Uruk, Eridu…. Erano queste città sumere, la cui esistenza si supponeva fosse legata esclusivamente ai racconti mitici. Numerosi altri testi furono ritrovati; tra questi, è doveroso indicarne alcuni: “L’ epica di Gilgamesh”, “Il libro di Enki”, i testi di “Atra Asis” ed altri manoscritti di valore incalcolabile sul piano culturale. Il numero delle tavolette ritrovate sino ad oggi è impressionante; se ne contano alcune centinaia di migliaia. Solo uno sparuto numero di queste è stato tradotto e rivelano informazioni che spaziano in tutti i campi della conoscenza. Nel 1956, il Prof. Samuel N. Kramer, considerato uno dei più titolati sumerologi dei nostri tempi, iniziò a divulgare i primi risultati del suo lavoro di traduzione dei testi di Sumer ( o Shumer come da esatta pronuncia ). Ciò che andava delineandosi era a dir poco stupefacente. Dati incontrovertibili ponevano il popolo dei Sumeri ad uno stadio evolutivo postdiluviano  incredibilmente elevato per quell’ epoca. Si può dedurre dalla circostanza che tra i popoli che avevano preceduto i Sumeri e i Sumeri stessi si evidenzia un buco temporale, un “anello mancante”. Grave fu l’imbarazzo dei sostenitori della evoluzione come concezione generale della realtà naturale e storica. Ancora oggi gli accademici non sono in grado di darci risposte esaustive in merito. Il popolo dei Sumeri sembrava essere apparso sui luoghi mesopotamici, così dal nulla, come per incanto. A dimostrazione di ciò, basterà considerare la scrittura a caratteri cuneiformi di questo popolo. Gli accademici non riescono ancora ad individuare con certezza, una qualsiasi forma di pre-scrittura, che possa essersi evoluta così rapidamente verso una struttura linguistica elaborata e complessa come quella sumera. Che dire, poi, delle loro avanzate conoscenze in campo astronomico? Erano in possesso di dettagli cosmogonici e cosmologici, che solo un popolo altamente evoluto avrebbe potuto disporre. Notissimo è un sigillo cilindrico, conservato a Berlino presso il Museo dell’ Antico Medio Oriente, dove è raffigurata una stella circondata da 11 corpi celesti. Già migliaia di anni fa quindi, i Sumeri evidenziavano, nel particolare del sigillo cilindrico, i tre pianeti Urano, Nettuno e Plutone, scoperti solo in epoca recente. Ma c’è un altro piccolo particolare che non sfugge all’ occhio vigile dell’ osservatore del sigillo cilindrico. Il nostro sistema solare si compone di 11 elementi ( compresi il sole e luna ). Il sistema solare riportato sul cilindro sumero, invece, consta di un elemento in più, un dodicesimo corpo celeste, identificato come NI.BI.RU., del quale stiamo per occuparcene. Sempre per rimanere in campo astronomico, i Sumeri conoscevano perfettamente il fenomeno della” precessione degli equinozi” e per dovere di cronaca va detto, che davano grande rilievo al pianeta Marte. Una peculiarità che sento di dover attribuire al popolo della “testa nera” ( ulteriore definizione data ai Sumeri ), è quella di un elevato grado di civiltà difficilmente raggiungibile. Ma non soffermiamoci troppo. I valenti studiosi Ennio Piccaluga e Roberto Boncristiano ( rispettivamente autore e post-fazionista di “Ossimoro Marte”- Hera Books ), stanno preparando una serie di articoli, che daranno corposità scientifica ad una ipotesi suggestiva, teorizzata da un personaggio al quale si ispira questo articolo, il prof. Sitchin . Zecharia Sitchin, ricercatore indipendente, è nato in Russia e vive negli Stati Uniti. E’ uno dei rarissimi studiosi in grado di tradurre le scritture cuneiformi, delle quali si è avvalso per formulare una ipotesi, che affascina da oltre trent’anni milioni di lettori. Diverse sono le sue opere, tradotte in Italia tra cui spiccano: “Il pianeta degli Dei”, “Il codice del cosmo”, “Il libro perduto del Dio Enki” ( tutte edite da Piemme ), “La Genesi” ( Gruppo Editoriale Futura ). Non sarà facile sintetizzare il lavoro certosino del prof. Sitchin. Tanti sono i fatti eclatanti, prodotti dalla personale interpretazione delle tavolette sumere da parte del sumerologo ebreo-russo .  Veniamo ai fatti. La teoria su cui Sitchin fonda le sue convinzioni parte da un remoto passato. 450 mila anni fa  all’ incirca , una razza di esseri ( gli Anunnaki ) proveniente da un pianeta lontano, “NI.BI.RU., pose piede sulla terra colonizzandola. “NI.BI.RU.”, il cui significato letterario è “pianeta che attraversa”, impiegherebbe, secondo la teoria, 3.600 anni per compiere un giro intorno al sole. I suoi abitanti, gli Anunnaki ( letteralmente, “coloro che dal cielo scesero sulla terra”- Z. Sitchin, “Gli Architetti del tempo”- Piemme ), trovano riscontro negli equivalenti “Nefilim” ( termine ebraico il cui significato è “coloro che sono stati buttati giù” ) della Bibbia ebraica. La Bibbia italiana cita in Genesi, cap. 6, vers. 1, i “Famosi Eroi Giganti”, nati da un incrocio tra le figlie degli uomini e i figli di Dio. Nelle cronache giornaliere compilate dai Sumeri con dovizia di particolari, gli Anunnaki venivano spesso menzionati mediante un altro epiteto, i “Din. Gir.”,letteralmente “I Puri dei razzi fiammeggianti”. I primi 50 Anunnaki arrivati sulla terra ( a seguito di un precedente sbarco del Dio Alalu ), dettero luogo ad un primo insediamento chiamato “E.RI.DU.” ( letteralmente “luogo lontano da casa” ). In seguito gli Anunnaki, decisero di collocare la propria dimora in un luogo chiamato “E.Din.” ( letteralmente “La casa dei Giusti”-“ Il codice del cosmo”, Z. Sitchin, Piemme ), o, se preferite, “Eden”. Nel corso della colonizzazione, altri Anunnaki arrivarono da NI.BI.RU.. In totale, il numero destinato alla “missione Terra” raggiunse le 900 unità. 600 Anunnaki rimasero sulla terra e agli altri 300 fu assegnato il compito di sorvegliare i cieli. Questi ultimi furono chiamati “IGI.GI.” ( “coloro che vedono e osservano”- “Guerre atomiche al tempo degli De”i, Z. Sitchin, Piemme ). Il comando del pianeta NI.BI.RU. era, all’ epoca dello sbarco terrestre, saldamente in mano del “Dio An”, che delegò i suoi due figli, Enki ed Enlil, al comando terrestre. Lo scopo dei 600 Anunnaki destinati alla terra era quello dello sfruttamento minerario. Inizialmente gli sforzi furono concentrati all’ estrazione dell’ oro, che doveva servire per rigenerare l’ atmosfera di NI.BI.RU., gravemente compromessa. La forza lavoro, però, risultò insufficiente. Il malcontento si diffuse tra gli Dei operai, che insorsero a tal punto da causare forse la prima rivolta generale del pianeta terra. Sigilli cilindrici e immagini infisse su alcune tavolette di terracotta indussero Sitchin a vedere in quei documenti una dettagliata sequenza di interventi genetici, atti a creare sulla terra un essere capace di intendere e di volere. Il Dio scienziato Enki ( “Signore della terra”, conosciuto anche con l’ altro nomignolo,”Ea”, “Signore dell’ acqua” ), coadiuvato dalla sorellastra Ninhursag ( Ninmah o Mammu, sono altri appellativi di colei che veniva chiamata “La madre degli Dei” ), combinò il DNA di un Dio Anunnako con quello di un essere primitivo già esistente sulla terra, fino ad ottenere il primo “Lulu” ( ibrido, si frutto di manipolazione genetica,” il lavoratore primitivo” ). Il risultato non fu soddisfacente, perciò dovette procedere con nuovi interventi di ingegneria genetica che dettero come frutto il primo homo sapiens, l’ “Adamu”. Ulteriori miglioramenti produssero la creazione definitiva, l’ homo sapiens sapiens, l’ “Adapa”. Comprenderete, a tal punto, a quali implicazioni andremmo incontro, qualora tale teoria fosse presa, pur in minima considerazione, dal mondo accademico. Sitchin è ritenuto un personaggio “fuori dalle righe”. Pertanto, meno se ne parla, meglio è  L’ argomento “ civiltà sumera” non si conforma agli standard prestabiliti. E’ strategicamente conveniente quindi parlare dei Romani, dei Greci,…. Qualcosa però comincia a muoversi nell’ universo dell’ informazione. Ricercatori indipendenti non allineati crescono al di fuori del sistema dogmatico. Quelle che fino a ieri venivano ritenute solo mitologie, oggi vengono riconsiderate, alla luce di una nuova chiave di lettura degli antichi testi. Uno dei maggiori sostenitori della teoria sitchiniana è Laurence Gardner, Priore della Celtic Church’s Sacred Kingdread di St. Columbia. Autore di “Le misteriose origini dei Re del Graal ( Newton & Compton ed. ),Gardner incontra, quasi senza eccezioni, la teoria alternativa e rivoluzionaria di Sitchin, suffragandola con una serie di considerazioni a dir poco sconcertanti. Gardner, come Sitchin, è ritenuto un personaggio “scomodo”. Proprio per questo motivo, merita un articolo a parte, dove ci occuperemo  esclusivamente della “sua” teoria. E’ giunto il momento di alcune considerazioni degne di nota. Ammettendo per ipotesi che il prof. Sitchin abbia visto giusto e che esseri tecnologicamente evoluti siano davvero approdati alla nostra amata Terra alcune centinaia di migliaia di anni fa, che cosa ne sarebbe stato di essi? Che fine avrebbero fatto gli Anunnaki? Hanno continuato ad evolversi o si sarebbero estinti? Nel “Libro perduto del Dio Enki”, il Supremo “An” ammonisce gli Dei sopravvissuti al Diluvio Universale, affinché lascino il governo della Terra agli uomini. “An” continua affermando che il “ Creatore di tutte le cose”, forse, nel suo progetto cosmico, aveva programmato il dominio umano sulla terra. Pertanto, invitava tutti gli Dei a lasciare la colonia terrestre, per far ritorno al pianeta madre, NI.BI.RU.. E se gli Dei avessero deciso diversamente? Se avessero disobbedito al Supremo An? Magari, avrebbero parcheggiato qualche astronave in prossimità del sistema solare, quindi si sarebbero infiltrati fra gli umani! Le “mitologie” dei popoli del nostro pianeta, testimoniano l’ arrivo di “esseri” dal cielo, che portarono all’ uomo la conoscenza. Istruita  l’ umanità, tornarono ai loro luoghi di provenienza, promettendo un giorno di “ritornare”. I testi un tempo sacri agli Egiziani descrivono un periodo pre-dinastico , lo “Zep Tepi” ( primo tempo ), dominato dai loro Dei, i “Neteru” ( i Guardiani ), provenienti dal “Pianeta di milioni di anni”. Letteratura? Fantasie? Frutto dell’ immaginazione collettiva di oltre 500 leggende di culture ancestrali? Petroglifi datati migliaia di anni fa, ritrovati in ogni angolo della terra, riportano impressi strani disegni a forma spesso sferoidale, che innalzandosi dal suolo, rilasciano lunghe lingue di fumo o fuoco. Dei o esseri con strani copricapo, raffigurati accanto a strani marchingegni, fanno parte di reperti raccolti negli scavi archeologici di tutto il mondo. L’ arte rupestre risalente a decine di migliaia di anni addietro, è una testimonianza a volte disarmante, poiché in alcuni graffiti si raffiguravano volti o disegni inequivocabilmente “alieni”. Le Pinacoteche delle nostre città, mostrano superbe opere rappresentative di grandi Maestri pittori, che a volte nelle loro tele inserivano piccoli particolari che si possono interpretare come “oggetti volanti metallici”. Nota è la descrizione della visione del “Carro del Signore” ( dal “Libro di Ezechiele”, Bibbia, Antico Testamento ). Il racconto del profeta biblico, ricco di particolari sul Carro divino, lascia ampio spazio all’ interpretazione del mezzo usato dalla Divinità stessa. Ad un’ attenta lettura del brano infatti, potrebbero configurarsi i particolari di alcune navicelle spaziali. Per darvene un’ idea riportiamo qualche brano direttamente dal “Libro di Ezechiele”:…”mentre mi trovavo fra i deportati sulle rive del canale Chebàr, i cieli si aprirono ed ebbi visioni divine. …Io guardavo ed ecco un uragano avanzare dal settentrione, una grande nube e un turbinio di fuoco, che splendeva tutto intorno, e in mezzo si scorgeva come un balenare di elettroincandescente…Al centro apparve la figura di quattro esseri…le loro gambe erano diritte e gli zoccoli dei loro piedi erano…splendenti come lucido bronzo… Io guardavo quegli esseri…Il fuoco risplendeva e dal fuoco si sprigionavavo bagliori…ed ecco sul terreno una ruota al loro fianco, di tutti e quattro. Le ruote avevano l’ aspetto e la struttura come di topazio…Potevano muoversi in quattro direzioni…La loro circonferenza era assai grande e i cerchi di tutt’ e quattro erano pieni di occhi tutt’ intorno”. Le cronache recenti parlano di decine di migliaia di avvistamenti “UFO”. La maggior parte di tali avvistamenti, è sicuramente frutto dell’ immaginazione o dello stato di alterazione mentale delle persone. Sussiste però il fatto che una minoranza dei casi di avvistamento, contatto o abduction ( rapimento ) rimane inspiegata anche dopo uno scrupoloso studio metodologico. La casistica è stracolma di riferimenti. Ritengo superfluo citare casi, che sono già stati ampiamente documentati da migliaia di pubblicazioni e servizi televisivi. I governi di tutto il mondo stanno aprendo i loro archivi segreti, che rivelano “dossiers ufo” inquietanti. Dagli enti spaziali trapelano informazioni che lasciano sovente scioccati i lettori che cominciano a chiedersi sempre più spesso: perché ci hanno tenuti disinformati? Qual è il motivo di un così evidente “cover up” ( copertura )? Cosa sta succedendo? Persino la Chiesa Cattolica Romana non nega la possibilità di altri mondi abitati nell’ universo. Mi viene un dubbio. Non è che ci stiano preparando ad un evento sociologico di portata globale? In campo cinematografico non si contano più le pellicole dedicate agli incontri con civiltà extraterrestri più evolute della nostra. Alcuni esempi: “Incontri ravvicinati del terzo tipo” di Steven Spielberg, “Mission to Mars” di B. De Palma, “Contact” di R. Zemekis. E non dimentichiamo il celeberrimo “2001 Odissea nello spazio” del grande Stanley Kubrick, film che ha fatto da capostipite nella storia del cinema di fantascienza. Man mano che scrivo, mi rendo conto di quanto ci sia da dire su questo argomento, ma è arrivato il momento delle conclusioni. Se ne avrete voglia, faremo insieme altri viaggi mirabolanti alla scoperta di un “ mondo” rimasto sepolto da migliaia di anni .                                    

 

                                                 “Alla base e oltre l’ Universo di tempo, spa-

                                                  zio e divenire, si trova la verità fondamen-

                                                  tale, la realtà sostanziale”.

                                                                                                ( Kybalion )

 

                                                                          PIETRO ALBANESE

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