Stop immediato al bonus cultura

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L’APP PER I DICIOTTENNI Il Consiglio di Stato blocca
la proroga del voucher
di 500 euro per il 2018/2019

Il bonus cultura per chi compie 18 anni
nel 2018 e nel 2019 si dissolve da subito.
Per quasi 1,2 milioni di giovani
non ci sarà, così, la possibilità di accedere
all’app che permette di spendere
500 euro in prodotti culturali, come
libri, dischi, teatro o cinema. Lo ha appena
deciso il Consiglio di Stato, con
un parere depositato venerdì che, oltre
a bocciare la misura nella sua ultima
versione, rischia di chiudere per
sempre il percorso di questo beneficio.
Il motivo è che il ministro dei Beni
Culturali, Alberto Bonisoli ha espresso
perplessità verso lo strumento e
probabilmente non correrà in suo
soccorso, dopo la bocciatura maturata
a Palazzo Spada.
I giudici sono stati chiamati a esaminare
il decreto che, modificando il
regolamento attualmente in vigore
(Dpcm 187/2016), avrebbe dovuto
prorogare il bonus per i diciottenni
del 2018 e del 2019: rispettivamente,
592mila e 581mila giovani. Il problema,
però, è che l’estensione di altri
due anni dei 500 euro poggia su basi
troppo deboli, secondo il Consiglio di
Stato. Manca, cioè, una norma di rango
primario che giustifichi questo allungamento
dei tempi. La proroga,
infatti, non è stata inserita esplicitamente
nell’ultima legge di Bilancio,
come era stato negli anni scorsi.
La prima versione del bonus era
stata regolata dalla manovra del 2016,
poi attuata dal Dpcm 187/2016: qui si
prevedeva l’agevolazione per chi
avrebbe compiuto 18 anni nel 2016.
Con la legge di Bilancio 2017 era stata
disposta l’estensione ai diciottenni
del 2017: da qui erano nato un provvedimento
di modifica del decreto 187.
L’ultima legge di Bilancio, invece, ha
optato per una soluzione diversa. E si
è limitata a prevedere, nelle tabelle di
stanziamento delle risorse finanziarie
del Mibact per il 2018 e il 2019, uno
spazio per rinnovare l’agevolazione.
Confermandola, ma in maniera solo
implicita.
Per Palazzo Spada, questa soluzione
non sta in piedi: i dubbi sono stati
oggetto di una corrispondenza con il
legislativo di Palazzo Chigi, che non
ha fugato le perplessità. Resta, infatti,
la «necessità di emanare una norma
legittimante di rango primario da
porre a base del Dpcm in esame».
Quindi, l’unica strada è quella di «procedere
in via regolamentare una volta
introdotta la fonte normativa primaria
legittimante l’intervento in favore
della platea dei nuovi beneficiari, in
coerenza con la conferma dello stanziamento
finanziario». In altre parole,
bisognerebbe fare un passo indietro,
inserire la proroga in una legge e solo
a quel punto procedere attraverso un
regolamento di modifica delle norme
in vigore. Il governo, però, non sembra
intenzionato a correre in soccorso
del bonus per i diciottenni.

ILSOLE24ORE