Un futuro “certo” per l’Ospedale di San Severo

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COMUNICATO STAMPA

La programmata ripresa dell’ordinaria operatività dell’Ospedale di San Severo, dopo la lunga fase epidemica, è certamente motivo di fiducia e fonte di ottimismo, ma riteniamo che debba necessariamente accompagnarsi ad una rigorosa riflessione su molti aspetti organizzativi dei servizi, su un congruo adeguamento degli organici, sull’idoneità della dotazione tecnologica e, in sostanza , sul ruolo e la missione che tale Presidio è e sarà chiamato a ricoprire nell’articolata realtà della rete ospedaliera della Provincia di Foggia e, in particolare, in funzione delle esigenze e delle aspettative assistenziali della popolazione dell’Alto Tavoliere.

Ancor prima del forte condizionamento imposto dal diffondersi dell’epidemia da Covid-19 sulla regolare attività ospedaliera, si registrava già un progressivo impoverimento organizzativo e strutturale e, sostanzialmente, una minore offerta assistenziale, nei confronti dei quali, nonostante i rilievi e le pressioni da più parti esercitati, non sembrano essere stati apportati correttivi efficaci e comunque capaci di produrre un’inversione di tendenza.

Tralasciando le pur legittime considerazioni sul ruolo tradizionalmente avuto nel passato dall’Ospedale Teresa Masselli-Mascia e inopportune prese di posizione campanilistiche, consideriamo, però, non rinviabile una riconsiderazione, franca e seria, sul suo futuro.

Sarà necessario, sulla base di elementi epidemiologici ineccepibili, operare delle scelte strategiche, tecniche e operative, capaci di dare risposte adeguate ai bisogni con il supporto di risorse certe per garantire il perseguimento degli obiettivi di salute, garantendone una continuità erogativa anche in funzione di una ridefinizione, attenta e qualificata, della pianta organica.

Se , ovviamente, la piena operatività del Presidio Ospedaliero di San Severo deve necessariamente implementarsi nella complessiva rete ospedaliera della Provincia, onde evitare dispendiose sovrapposizioni in alcuni settori e marcate assenze in altri, è, comunque, indubbio che Unità Operative di Chirurgia Generale, Medicina Interna, Cardiologia e UTIC, Pneumologia, Ginecologia ed Ostetricia, Pediatria e Neonatologia, Ortopedia e Traumatologia, Nefrologia e Dialisi, Oculistica ed Endoscopia Digestiva con i relativi servizi diagnostici, rese e mantenute efficienti, devono costituire le componenti dell’articolato ventaglio di prestazioni funzionali ai bisogni assistenziali dell’Alto Tavoliere, che il nosocomio sanseverese deve garantire.

E non solo. Sarà indispensabile, inoltre, potenziare la sinergia operativa tra Ospedale e territorio. Medicina del territorio e assistenza domiciliare, destinate a rappresentare la frontiera più avanzata dell’offerta sanitaria, avvalendosi del contributo che la moderna tecnologia mette, con la Telemedicina, a disposizione del sistema e, forse, riconsiderando anche, in tale contesto, ruolo e funzioni della medicina di base e di quella specialistica ambulatoriale, dovranno articolarsi e interagire con l’Ospedale nella misura in cui a questo è riservata l’attività emergenziale e quella a maggior impegno prestazionale.

Sarebbe un errore, però, ritenere che la valorizzazione della medicina territoriale possa realizzarsi con un depauperamento di quella ospedaliera. L’assistenza sanitaria integrata, territoriale ed ospedaliera “o è di qualità e si esprime ai massimi livelli della sua potenzialità o non serve”, venendo meno, così, alla sua missione.

In tale ottica particolare importanza riveste il ruolo del personale: dalle loro motivazioni, dal concreto esplicarsi dei contenuti della dirigenza medica, dal loro forte coinvolgimento nella gestione dei servizi, dall’assecondarne lo spirito di iniziativa e da una loro continua formazione , possono derivare sollecitazioni formidabili nel ricreare un clima di appartenenza alla propria struttura, ingenerando una disponibilità ad un maggiore impegno professionale, capace di dare, a loro, giuste soddisfazioni e, ai cittadini, migliore assistenza.

Con tali sentimenti e considerazioni rivolgiamo, pertanto, alla Direzione generale dell’ASL FG e ai Sindaci dell’Alto Tavoliere un pressante invito, dopo le fugaci ed inefficaci riflessioni del passato, a sottoporre, nelle opportune sedi istituzionali, ad una rigorosa e urgente analisi i temi che qui abbiamo ritenuto di esporre e su cui intendiamo sensibilizzare le Signorie loro e quanti, associazioni, movimenti, sindacati e singoli cittadini, ritengono di essere interessati all’argomento.

Con la piena disponibilità al confronto e alla massima collaborazione per la tutela degli interessi della nostra comunità, porgiamo ossequiosi e cordiali saluti.

Fabio di Capua       

già Sottosegretario della Salute                                    

Giovanni Danese    

 Coordinamento Provinciale FG Forza Italia