PILLOLE DI PROGRAMMA: LA FAMIGLIA AL CENTRO

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Al centro della programmazione politica di Alternativa Civica e de La Città che vorrei è posta la famiglia.

Essa, infatti, è la cellula fondamentale di ogni società.

Le politiche di welfare devono necessariamente partire da una mappatura dei bisogni e delle necessità di ciascun membro della famiglia.

Ecco perché nel capitolo del nostro programma relativo alle Politiche Sociali abbiamo inserito l’esigenza di avere a San Severo un asilo nido comunale: un servizio, quindi, pubblico e gratuito che possa consentire alle mamme di poter tornare a lavorare.

Nella sezione del Diritto allo Studio riteniamo vantaggioso prevedere scuolabus per tutti i bambini della Città e non solo per coloro che vivono nelle aree rurali: un servizio di trasporto pubblico convenzionato, rivolto esclusivamente alla popolazione scolastica, consentirebbe di decongestionare il traffico, di diminuire l’inquinamento e di offrire un supporto concreto a tutte le famiglie.

È necessario collaborare con la Provincia per riqualificare le palestre scolastiche e offrire spazi pubblici per la pratica sportiva: luoghi idonei e decorosi dove i ragazzi possano crescere “giocando insieme”. Lo sport, infatti, insegna le regole del vivere civile in modo ludico, sviluppa il senso di fair-play e la forza per rialzarsi anche dopo una sconfitta.

Nella sezione relativa alle Opere Pubbliche un ruolo fondamentale avranno i “parco-giochi” di quartiere. È necessario ripensare alle periferie, ad esempio, dotandole di spazi pubblici attrezzati in cui trascorrere del tempo sereno come famiglia.

Fondamentale è programmare servizi rivolti alla terza età: centri diurni e centri residenziali ma anche servizi di volontariato al fine di far sentire i nostri concittadini anziani parte attiva e operante nel tessuto sociale.

Imprescindibile è essere vicini alle famiglie che devono affrontare il problema dell’handicap: è doveroso non lasciarle sole e garantire presenza e assistenza.

Abbiamo inserito, infatti, nel programma cooperative sociale sull’esempio di quelle nate in altri comuni virtuosi italiani che favoriscano l’inserimento lavorativo di persone con handicap e con svantaggi di natura sociale al fine di garantire loro una vita indipendente non solo da un punto di vista economico.

La musica è posta come modello su cui ricalcare la programmazione politica. Sarà ad essa e alle orchestre sociali che sarà dedicata la prossima pillola del programma: un progetto grande teso a “ricucire” il tessuto sociale cittadino visto come un’orchestra che deve suonare all’unisono, dove nessuno è invidioso dei progressi dell’altro e dove solo se si suona bene tutti insieme nasce l’armonia e non note stonate.

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Lidya Colangelo

Candidato Sindaco – Alternativa Civica – La Città che vorrei